Quando arriva il corriere e tu sei

Marino – Quando invecchio (musica)

Gli hadith costituiscono la Sunnah, ovvero la condotta e il comportamento del Profeta Muhammad (s.a.s.). Gli hadith sono trasmessi per tradizione orale, attraverso una catena ( silsilat ) di narratori che attestano la validità della trasmissione e della tradizione ( riwayah ). Questa catena di trasmissione, chiamata isnad, è quella che dà legittimità all’hadith, in cui viene indicata con precisione la genealogia della catena dei trasmettitori.

La Sunnah diventa un complemento del Corano al Karim, facendo luce su come i musulmani dovrebbero comportarsi nella vita quotidiana. Lo stesso Corano al Karim ricorda l’importanza giuridica degli Hadith in diversi suoi versetti: “Obbedite ad Allah e al suo Messaggero” 4:58, ” … ciò che il Messaggero vi porta, accettatelo e astenetevi da ciò che vi proibisce” 53:3-4.

“L’Islam è stato costruito su cinque pilastri: che non c’è altra Verità all’infuori di Allah e che Maometto è il messaggero di Allah, l’osservanza della Salat, il pagamento della Zakat, il pellegrinaggio alla Casa e il digiuno nel mese di Ramadan”.

Come comunicare con gli Esseri di Luce – Angeli

Quando parliamo del Profeta Muhammad (e)[1] dobbiamo tenere presente che stiamo parlando della più grande persona della storia. E non si tratta di una frase infondata; chi legge la sua biografia, e impara i suoi modi e la sua etica, tenendosi lontano da ogni preconcetto, arriverà sicuramente a questa conclusione. Anche alcuni non musulmani di carattere retto sono giunti a questa conclusione.

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Il professor Hasan Ali, che Dio abbia misericordia di lui, ha raccontato nella sua rivista “Nur al-Islam” che un suo collega di religione brahmanica[2] una volta gli disse: “Riconosco e credo che il Messaggero dell’Islam sia l’uomo più grande e saggio di tutta la storia”. Il professor Hasan Ali, che Dio abbia pietà di lui, gli chiese: “Perché lo consideri l’uomo più grande e più saggio di tutta la storia?”. Quest’ultimo rispose:

Perché piangi Umar?” Egli rispose: “Perché non dovrei piangere?”. – Cosroes e Cesare godono di questo mondo e il Messaggero di Dio (e) possiede solo ciò che posso vedere”. Egli rispose: “O Umar, non ti piacerebbe sapere che questa è la sorte di Cosroes e di Cesare in questo mondo, e che nell’Aldilà il piacere sarà solo per noi?”.

I portavoce di Cristo | Musica cristiana Oldies But Goodies

Il punto, ha spiegato, è che “i dottori della legge non hanno voluto ascoltare l’annuncio, il kerigma, l’annuncio di Gesù Cristo”. Il versetto 33, in particolare, “dice che i dottori della legge, sentendoli, si infuriarono e volevano ucciderli”. Era così forte “il loro odio, il loro furore, che volevano ucciderli”. Ma “in quel momento, quando forse erano pronti ad arrestarli e a portarli fuori per lapidarli, un fariseo si alzò nel Sinedrio”.

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Si tratta di un gesto “importante”, ha sottolineato il Papa, perché “non tutti i farisei erano cattivi”. Non dobbiamo pensare a loro, infatti, “come se fossero diavoli: no, c’erano i cattivi e c’erano molti buoni”. E il passo degli Atti degli Apostoli parla proprio di Gamaliele, “un uomo giusto: era nel Sinedrio, dottore della legge, stimato da tutto il popolo, cioè aveva autorità”. Era “un uomo con autorità morale che diede l’ordine di far uscire gli apostoli, facendo questa riflessione: “Abbiamo visto molti rivoluzionari che hanno detto di essere il Messia e poi come sono finiti? Da solo. Lasciateli andare. Se è opera di uomini, si dissolverà. Ma se si tratta di Dio, per favore non lasciate che vi troviate a combattere contro Dio”. E così gli altri seguirono il suo consiglio.

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Tracciamento dei pacchetti: come trovo il mio invio

Oggi ci viene proposto di sperimentare altre forme di deserto: l’isolamento, la reclusione, la riduzione delle relazioni con gli altri, le persone sole, non riconosciute, abbandonate… e, per noi di EHPAD[1], la sofferenza condivisa con gli altri residenti, la solitudine, l’assenza di famiglie che non possono venire a circondare la propria a causa della pandemia, il dolore di tante morti.

“Il dopo sarà diverso dal prima, ma per vivere questo dopo dobbiamo passare attraverso il presente. Dobbiamo acconsentire a quest’altra morte che è in gioco in noi, questa morte che è molto più dura della morte fisica. Perché non c’è resurrezione senza passione, non c’è vita senza passare attraverso la morte, non c’è vera pace senza superare il proprio odio, non c’è gioia senza passare attraverso la tristezza. E per esprimere questo, per esprimere questa lenta trasformazione personale che avviene nel cuore della prova, questa gestazione prolungata di noi stessi… per esprimere questo, non ci sono parole. (Estratto da un testo di Pierre Alain LEJEUNE, sacerdote di Bordeaux).