Alejandro valverde

I momenti di Vincenzo Nibali sul podio finale, tra tutti i vincitori che il Tour de France ha avuto, riportano al presente immagini che hanno un’attualità lontana e che si proiettano anche nel futuro. Chi avrebbe firmato alla partenza a Leeds che questo siciliano avrebbe vinto il Tour 2014?

Nessuno l’avrebbe fatto perché alla partenza c’erano Chris Froome e Alberto Contador, ma chi può dire che Nibali vincerà di nuovo il Tour? Nessuno può confermare questa possibilità, né il contrario.

Un percorso chiaveTroppe difficoltà in una gara che sembrava lanciata in Francia. Cadel Evans, Bradley Wiggins e Chris Froome l’hanno vinta una volta. Una delle vittorie di Contador è andata a Andy Schleck. E ora è arrivato Nibali. Nessuno può dire che sia stato il migliore. L’interesse del futuro, con tutti i nomi che abbiamo citato in buone condizioni, una questione decisiva, è vederli muoversi tutti insieme. Il percorso che hanno a disposizione, il tragitto, avrà una grande influenza.

Chris Froome

Sul Naranco ha preso ancora una volta il comando, quasi involontariamente. L’arrivo sulla montagna asturiana non ha presentato alcuna difficoltà. Nemmeno con le rampe per gli amici, quelle che non fanno male, Vincenzo Nibali è riuscito a mantenere i tre secondi di vantaggio che aveva. Il suo volto al traguardo è stato l’annuncio di ciò che potrebbe accadere a El Angliru, dove rischia di perdere una quantità significativa di tempo. Nibali è fisicamente esausto.

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Ha padroneggiato la Vuelta nelle prime due settimane. Alla terza settimana, lui, Purito e Valverde si sono trovati di fronte un Chris Horner molto più in forma di loro, che ha voglia di competere, che assimila meglio gli sforzi. Nibali sta esplodendo a poco a poco, perdendo secondi giorno dopo giorno. Ha già perso i cinquanta che aveva e dà l’impressione di poter perdere il secondo posto nella classifica generale e, se è un po’ disattento, anche il terzo.

Sul Naranco, ancora una volta ha preso il comando, quasi involontariamente. L’arrivo sulla montagna asturiana non ha presentato alcuna difficoltà. Nemmeno con le rampe per gli amici, quelle che non fanno male, Vincenzo Nibali è riuscito a mantenere i tre secondi di vantaggio che aveva. Il suo volto al traguardo è stato l’annuncio di ciò che potrebbe accadere a El Angliru, dove rischia di perdere una quantità significativa di tempo. Nibali è fisicamente esausto.

Campione del Tour de France

Abbiamo iniziato bene, ho trovato un gruppo che non avevo mai avuto prima e questo rende tutto più facile. Andiamo molto d’accordo, siamo tutti molto felici. Ho notato che fin dal primo ritiro siamo stati molto uniti.

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Questa è la mia motivazione, quando trovi persone che vogliono lavorare con te in questo modo.    C’è una grande armonia e questo fa passare bene il tempo, proprio come l’allenamento. Si va alle gare e ci si diverte. È come al lavoro: se vai al lavoro e non ti senti bene è diverso, ma se ti senti bene hai più voglia di lavorare.

È totalmente diverso perché questa squadra è nata ora, è tutto nuovo. Ad Astana è stato fatto tutto. Ma stiamo andando tutti nella stessa direzione, abbiamo persone con molta esperienza nello staff tecnico: meccanici, direttori sportivi… questo ha aiutato a far andare tutto bene fin dall’inizio. Ho un bel gruppo.

Pensavo che avrei continuato, che avrei avuto una buona prima parte di stagione, ma queste sono decisioni che devi sentire dentro di te. Anche lui ha visto questo gruppo fin dall’inizio, l’atmosfera e gli è piaciuta. Ha provato ad allenarsi fin dall’inizio, ma non ci è riuscito.

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Come funziona il Tour de France

Nel 2003 ha ottenuto sette vittorie, tra cui due vittorie di tappa in un Giro d’Austria in cui è arrivato secondo in classifica generale. È stato anche convocato nella Nazionale azzurra per i Campionati europei e mondiali U23.

Ha debuttato nel ciclismo professionistico nella stagione 2005 con la squadra italiana Fassa Bortolo, guidata da Giancarlo Ferretti, che si era interessata a lui per il suo terzo posto nella cronometro di Verona.

A causa della decisione dello sponsor principale di non continuare a finanziare la squadra, la formazione è scomparsa alla fine della stagione. Diversi corridori della defunta squadra, soprattutto Alessandro Petacchi e i suoi velocisti (tra cui Marco Velo), sono passati al nuovo Team Milram, che a sua volta ha ereditato la licenza ProTour della defunta Domina Vacanze, anche se Nibali non era tra questi.

Nel 2007 ha corso il suo primo grande giro, debuttando al Giro d’Italia. Nel round italiano ha fatto da gregario al leader della Liquigas Danilo Di Luca, che ha finito per vincere la gara, salendo così sul podio finale di Milano con la maglia rosa.