Di canio sky sport

Rivista líbero
L’ex calciatore e attuale conduttore televisivo Paolo Di Canio ha fatto ancora una volta scalpore in Italia mostrando un tatuaggio a favore del dittatore fascista Benito Mussolini. Di Canio, che conduce programmi di informazione sportiva sulla piattaforma italiana “Sky Sport”, è uscito indossando una maglietta a maniche corte con la scritta “Dux” sul braccio destro, che ha già suscitato polemiche.
Se i tifosi del Sunderland non lo hanno mai accettato, quelli del West Ham, dove ha giocato dal 1999 al 2003, lo tengono ancora in grande considerazione e lo riconoscono come uno dei migliori giocatori della loro storia.
Caratteristiche della rivista líbero
Viscerale. Amato e odiato. Il suo temperamento ha fatto crescere il personaggio nel corso di una notevole carriera nelle grandi d’Italia e come idolo del West Ham, squadra che ancora oggi conserva in uno spazio di rilievo un cuore ‘biancoceleste’.
Prima di esordire con la Lazio in Serie A nell’88, lei ha giocato per una stagione nella Ternana, dove ha coinciso con un leggendario laziale che vinse lo scudetto del ’74, quello con le palle e le pistole. Vincenzo D’Amico, un grande giocatore. Lui stava finendo e io stavo praticamente iniziando la mia carriera. Sono stato prestato lì dalla Lazio.
Perché vi siete innamorati così tanto? Guardavo la Lazio in TV. Sono rimasto affascinato dai loro colori biancocelesti. Al Quarticciolo erano tutti tifosi della Roma. Non ricordo molto dello scudetto del 1974. Ricordo che quando frequentavo la scuola Benedetto Croce (via Palmiro Togliatti) insultavo alcuni romanisti quando celebravano le loro vittorie, come quelle degli anni Ottanta.
“Al Quarticciolo erano tutti della Roma. Non ricordo molto dello scudetto del 1974. Ricordo che quando frequentavo la scuola Benedetto Croce (via Palmiro Togliatti) insultavo alcuni romanisti quando celebravano le loro vittorie, come quelle degli anni Ottanta”.
Rivista sportiva Libero
Di Canio, che conduce programmi di informazione sportiva sulla piattaforma italiana Sky Sport, è uscito indossando una maglietta a maniche corte con la scritta “Dux” sul braccio destro, che ha già suscitato polemiche. Tanto che il canale ha annunciato di voler rinunciare ai suoi servizi.
L’italiano ha respinto le accuse, sottolineando di non essere né un politico né un razzista e di non condividere l’ideologia fascista. Tuttavia, la figura di Di Canio è sempre stata controversa e ha generato opinioni contrastanti.
Mentre i tifosi del Sunderland non lo hanno mai accettato, quelli del West Ham, dove ha giocato dal 1999 al 2003, lo tengono ancora in grande considerazione e lo riconoscono come uno dei migliori giocatori della loro storia.
Rivista di calcio
L’ex calciatore italiano è apparso domenica con una polo a maniche corte che rivelava i tatuaggi sulle braccia. Una di queste mostrava la parola DUX, la parola latina per Duce, come era conosciuto il dittatore fascista.
Paolo Di Canio è stato uno dei calciatori più popolari (e controversi) della storia italiana recente. Ha giocato con Lazio, Milan, Juventus, Celtic (Scozia), Sheffield Wednesday, West Ham United e Charlton Athletic Football Club (Inghilterra).
Non ha mai nascosto la sua simpatia per il fascismo di Benito Mussolini, che ammira. Le sue idee politiche lo hanno reso l’idolo della Curva Nord, i sostenitori del suo ex club SS Lazio.
Il suo saluto romano a braccio alzato in un derby contro l’AS Roma lo ha catapultato sulle prime pagine dei media sportivi di tutto il mondo. È famoso per avere un tatuaggio di un’aquila imperiale sulla schiena.
Ci sembra perfetto, etico e molto rispettabile che un canale televisivo decida di rinunciare ai servizi di un professionista e si scusi per le sue connotazioni politiche. Non c’è problema. Tuttavia, il canale Sky Sport dovrebbe applicare lo stesso metro di giudizio per tutti: è normale che i presentatori indossino, ad esempio, magliette o merchandising di Che Guevera, l’idolo comunista responsabile di migliaia di morti… e qui non succede nulla.