Da v eredi cominciare a correre le dritte
Se sei un erede e non lo sai, sei avvisato
Da quando Federico III era stato eletto imperatore nel 1440, la Casa d’Asburgo era a capo del Sacro Romano Impero, il che in linea di principio rendeva Carlo I il candidato più adatto a succedere a suo nonno Massimiliano I. Tuttavia, Massimiliano non aveva nominato Carlo Re dei Romani, cosa che lo avrebbe reso l’erede diretto al trono imperiale. Per questo motivo, alla morte dell’imperatore, si aprì il complicato sistema di elezione imperiale, regolato dalla Bolla d’Oro, in cui Carlo dovette competere con gli altri candidati. La Bolla d’Oro stabilì che sette grandi personaggi dell’Impero sarebbero stati incaricati di eleggere il nuovo imperatore. Questi personaggi, noti come Principi Elettori, erano tre alti chierici (gli arcivescovi di Magonza, Treviri e Colonia) e quattro nobili (il re di Boemia, il magravo di Brandeburgo, il conte di Palatino e il duca di Sassonia). Spettava loro decidere tra i due candidati principali, Francesco I di Francia e Carlo I.
Qual è la percentuale di eredità legittima
Spesso si parla di quota di riserva quando si parla di eredità, ma cos’è la quota di riserva di un’eredità, a chi appartiene l’eredità e in che proporzione? Queste domande sorgono in diversi momenti, non solo quando l’eredità deve essere distribuita. Anche nel momento in cui si fa testamento, poiché la quota di riserva deve essere presa in considerazione se nel testamento si procede già alla distribuzione dei beni: questa distribuzione non può mai andare contro le percentuali attribuite dalla legge per la quota di riserva o contro uno dei beneficiari legittimari, a meno che non venga diseredato.
L’articolo 806 del Codice civile definisce la quota riservata di un’eredità come segue: “La legittima è la porzione di patrimonio di cui il testatore non può disporre perché riservata per legge a determinati eredi, che vengono perciò chiamati eredi forzati”.
Dalla definizione del Codice Civile può sorgere un dubbio sulla porzione a cui si riferisce: qual è questa porzione o parte di cui il testatore non può disporre? Le eredità (con alcune variazioni nelle diverse comunità autonome) sono divise in tre terzi, uno dei quali è la quota legittima, che viene divisa in parti uguali tra gli eredi forzati.
Si può aprire un testamento senza la presenza di tutti gli eredi?
È necessario redigere un atto notarile davanti a un notaio, il cui costo difficilmente sarà inferiore a 200 euro (più distante è il rapporto di parentela e più parenti, più documenti dovranno essere forniti e più costoso sarà) e che richiederà al notaio venti giorni dalla presentazione della documentazione necessaria e dalla firma della richiesta.
Sì, l’eredità si divide in tre parti: la legittima (la parte del patrimonio di cui il testatore non può disporre perché la legge la riserva agli eredi forzati), il terzo di miglioramento e il terzo di libera disponibilità. Il terzo di miglioramento può essere utilizzato per lasciare un terzo dell’eredità a un figlio, un nipote o un pronipote (solo ai discendenti). Poiché il terzo smaltimento libero può essere utilizzato senza limitazioni, lo stesso bambino può beneficiare anche di questa parte.
La diseredazione è dovuta a motivi talmente gravi che si verifica raramente. Non basta che il figlio si sia comportato male nei confronti dei genitori, che abbia sposato una persona a loro sgradita o che i genitori vogliano beneficiare solo uno dei loro discendenti.
Atto di successione
Il testamento consiste in una dichiarazione di volontà di un singolo soggetto e non deve essere indirizzato o portato all’attenzione di una persona specifica. È liberamente revocabile e il trasferimento dei beni al destinatario avviene solo dopo la morte del testatore.
La legge portoghese contempla anche, tra le forme speciali di testamento, il testamento fatto da un cittadino portoghese all’estero in conformità alla legge straniera e valido in Portogallo a condizione che sia stata seguita una forma solenne nella sua esecuzione o approvazione.
L’ordinamento giuridico portoghese prevede la successione contrattuale in via eccezionale. La successione contrattuale può assumere la forma di patti successori o di una donazione per matrimonio che deve avere effetto dopo la morte del donatore. Sia gli accordi che la donazione devono essere inclusi nelle convenzioni matrimoniali per essere validi.
Di norma, tuttavia, la successione contrattuale è vietata. Pertanto, in linea di principio, i patti successori sono vietati, a pena di nullità. Anche le donazioni a causa di morte sono vietate, anche se queste, invece di essere nulle, vengono convertite per legge in disposizioni testamentarie e sono liberamente revocabili.