Come si corre in discesa

Come correre in salita e in discesa
La cosa migliore è cercare tutti i tipi di terreno, con diversi livelli tecnici: sabbia, ghiaia, rocce, sterrato, sentieri ampi, prati, sentieri stretti e invasi, ecc… È essenziale imparare a padroneggiarli per poter mettere in pratica la tecnica di discesa.
Quando vediamo un video di Kilian che corre in discesa, sembra che il catalano conosca già a memoria la strada da percorrere. Con lo sguardo rivolto in avanti e pochissimo verso i piedi, Jornet sembra fare ogni passo al punto giusto.
La visualizzazione è un esercizio di memoria che, più si sviluppa, più si riesce ad alzare lo sguardo verso l’orizzonte e a rilassarsi durante la discesa. Potete usarlo nelle vostre sessioni di allenamento: guardate i prossimi 10-15 metri che dovrete percorrere, poi chiudete gli occhi e cercate di ricordare il percorso, quindi aprite gli occhi e cercate di correre quella distanza senza guardare il terreno.
Tuttavia, la visualizzazione è una tecnica che richiede tempo e molta pratica. Kilian dice: “È una dinamica che passa tra lo sguardo lontano e lo sguardo vicino, verso i piedi: prima vediamo circa sette passi avanti, riconosciamo il terreno, osserviamo dove cadranno i passi e poi facciamo il movimento del corpo cercando il percorso che avevamo tracciato con gli occhi”.
Cosa succede se corro in discesa?
Ironia della sorte, correre in discesa è più difficile, perché l’impatto sulle ginocchia è maggiore e i muscoli come i quadricipiti sono più sollecitati del solito, aumentando il rischio di lesioni. Inoltre, poiché la velocità è più facile da raggiungere, si colpisce più forte il terreno e l’impatto sulle articolazioni è maggiore.
Qual è il modo giusto di correre in discesa?
La tecnica giusta per la discesa
Correre in discesa richiede un grande controllo del corpo, soprattutto se la pendenza è elevata. Sporgersi leggermente all’indietro per mantenere allineati piedi, fianchi e spalle consente di ottenere una buona posizione per scendere in sicurezza.
Come correre in discesa
Probabilmente vi sarà capitato che, correndo, arriviate a un punto in cui non riuscite più ad andare avanti, il che ovviamente vi porta a chiedervi “perché mi sono stancato così in fretta? Che siate veterani o principianti, ci sono alcuni motivi che influiscono sempre sulle vostre prestazioni, come l’età, il peso, la motivazione, il modo in cui correte, ecc…
Per sapere come respirare in modo da non stancarsi durante la corsa, la prima cosa a cui bisogna prestare attenzione è la frequenza respiratoria. Si sa che quando si inspira e si espira l’aria si ossigena il flusso sanguigno, quindi farlo in modo scorretto può influire sulle prestazioni.
La cosa giusta da fare è usare la respirazione completa, detta anche diaframmatica, inspirando ed espirando sempre dal naso per evitare l’iperventilazione, la fatica o il temuto flatus del corridore.
Per questo motivo le tecniche di respirazione più efficaci per il jogging sono quelle che prevedono un rapporto tra respirazione e passi: una frequenza di 2:2 significa fare due passi (piede destro e piede sinistro) durante l’inspirazione e altri due passi durante l’espirazione.
Il jogging in discesa fa male
Spesso abbiamo troppa paura delle salite ripide, ma il momento più critico per gli infortuni è quello della discesa. È così che il corpo risponde quando deve correre su e giù per le colline.
Lo sapete: il giorno in cui dovete allenarvi in collina, soffrirete sulle salite (anche se probabilmente vi piaceranno anche le discese). I colli di 30 secondi di sprint, o i colli di uno o due minuti a ritmo costante o progressivo, aiutano a rafforzare tutta la parte inferiore del corpo: l’allenamento ideale per la corsa su lunga distanza.
La tecnica corretta per una salita efficace consiste nell’accorciare i passi mantenendo un buon passo, nell’attivare l’intera area del core per evitare di piegare troppo le anche (chinarsi verso il basso è controproducente quando si sale in collina), nello spingersi dalla punta dei piedi e nell’aiutarsi con il movimento delle braccia durante la spinta.
La discesa, sebbene possa sembrare molto più facile della salita, è in realtà più critica quando si tratta di infortuni. In genere, la discesa avviene dopo aver scalato una collina, quando il nostro corpo è più stanco e il fatto di avere la forza di gravità a nostro favore può farci perdere il controllo e finire a terra.
Correre in salita
Indubbiamente, per la maggior parte dei corridori popolari, questo avrà un’importanza relativa, poiché non tutti coloro che decidono di mettersi un pettorale sul petto sono in grado di lottare per il gradino del podio, e quindi l’obiettivo sarà quello di finire la gara, e di godersela, il che non è poco, ma è essenziale.
Se osservate i grandi corridori, vedrete che nelle discese si lanciano aprendo le braccia, con l’obiettivo di bilanciarsi (come il funambolo che attraversa il cavo in altezza reggendo un’enorme sbarra).