Come fare funghi dal caffe corriere della sera

Conoscete il significato delle emoji che inviate?
ASH. All’interno del pezzo c’era qualcosa di nero, bruciante e denso, ma non era caffè, erano le ceneri di Bialetti. Era un’urna funeraria domestica, alla portata di chiunque. Bialetti ha voluto trascorrere l’eternità in uno spazio familiare, anche se inevitabilmente angusto: ha occupato entrambi i piani o solo la vasca centrale, dove si concentra la macinatura?
OSA. Quando è il momento di morire, le persone mostrano l’audacia che non hanno avuto in vita. L’azienda Urns for Ashes propone la maschera di Darth Vader, che renderà impossibile dimenticare il defunto, una presenza imponente e drammatica su una mensola della sala da pranzo. Più appropriata è la Morte Nera, poiché il nome è già una dichiarazione. Cremation Solutions sperimenta una riproduzione in 3D della testa del rigido, realizzata in resina, con un’apertura superiore per lo smaltimento dei rifiuti (e la possibilità di acquistare una parrucca personalizzata).
RISOLUTORI DI PROBLEMI DEL 3° ANNO DELLA SCUOLA SECONDARIA P. 203
Qui presentiamo i nostri stand preferiti, in base alla loro scenografia e al loro modo di presentare le novità. Una generosa top ten (dodici + uno), non troppo esaustiva ma molto personale. Abbiamo optato per spazi dalle strutture sfaccettate, alcuni minimalisti e altri con colori vivaci, perché sì, il colore è tornato a Milano, e lo abbiamo trovato in modo sorprendente.
Re-Connecting, il nome dell’imponente stand di Zanotta, avanza l’idea. Riconnettersi con le persone, con gli oggetti e con la Terra in modo più sostenibile. In occasione della 60a edizione del Salone del Mobile, Zanotta ha presentato un interessante progetto ideato dagli architetti Calvi Brambilla e curato dallo Studio Salaris. In questo spazio Zanotta ha presentato la nuova collezione in un grande spazio a scacchiera, un omaggio al 50° anniversario della serie Quaderna di Superstudio. Una rappresentazione della vita contemporanea con luoghi, oggetti e persone collegati in una rete infinita. Zanotta Calvi Brarmbilla
STO IMPARANDO A CASA: SOLUZIONE ALLA PROVA DI
Ora potete davvero godervi i suoi angoli più belli e nascosti. Per meno di 50 euro con i voli low-cost siete già lì. Lorighittas ai ricci di mare e arrosti nelle fattorie dell’entroterra, passeggiate lungo le spiagge deserte.
Andando verso nord, l’Hotel La Baja a Santa Caterina di Pittinuri è uno dei più panoramici, con una cucina a base di pesce e una terrazza con vista; a destra la torre aragonese, a sinistra una scogliera di tufo e in mezzo il mare blu. Il proprietario organizza escursioni sulla costa fino a S’Archittu, nel Montiferru e lungo i sentieri dell’ossidiana, un cristallo vulcanico proveniente dal Monte Arci, che si può scoprire nei musei di Pau (tel. 0783.93.40.11, http://www.museossidiana.it) e Masullas (tel. 0783.99.11.22, www.geomuseomontearci.it).
Mi siedo alla Pasticceria Soraru per un cappuccino con Howard Burns, uno dei più grandi conoscitori dell’architettura di Andrea Palladio, la cui scultura sembra guardare un po’ severamente al di là del nostro tavolo. Come a Stratford-upon-Avon si sente la presenza di Shakespeare, così a Vicenza è palpabile quella del suo cittadino più famoso, i cui edifici qui, insieme alle sue ville più rappresentative nel vicino Veneto, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità.
POLLO AL CURRY. Facile, con pochi ingredienti e pronto in un
Si trattava, in questo senso, di una generazione che aspirava a una civiltà, “la più moderna, avanzata e complessa dal punto di vista politico, sociale, economico e culturale”, la cui immagine si ispirava “non solo a un certo clima progressista occidentale – il New Deal roosveltiano, la ‘Fabian society’ inglese – ma anche ad aspetti del mondo sovietico”. [10]
Questo Marcovaldo aveva un occhio poco adatto alla vita di città: manifesti, semafori, vetrine, insegne luminose, pubblicità, per quanto fossero studiati per attirare l’attenzione, non fermavano mai il suo sguardo, che sembrava vagare sulle sabbie del deserto. D’altra parte, una foglia ingiallita su un ramo, una piuma impigliata in una tegola, non gli sfuggivano mai: non c’era tafano sul dorso di un cavallo, non c’era tarlo che bucasse un tavolo, non c’era buccia di fico sul selciato che Marcovaldo non notasse, che non facesse oggetto della sua meditazione, scoprendo i cambiamenti delle stagioni, i desideri del suo spirito e la miseria della sua esistenza. [20]