Chi corre corre e chi fugge vola

María José – Luoghi d’amore

Tempus fugit” (tradotto come “il tempo fugge”, “il tempo sfugge” o “il tempo vola”) è una locuzione latina che si riferisce esplicitamente al rapido trascorrere del tempo. L’espressione sembra derivare da un verso delle Georgiche del poeta latino Virgilio (70 a.C. – 19 a.C.) (Georgicae, III, 284) che recita in modo più preciso:

In letteratura, altri autori hanno reso omaggio a questa citazione, come Lewis Carroll nella sua opera Alice’s Adventures in Wonderland. Di solito, possiamo trovare l’espressione iscritta su meridiane, orologi a pendolo o qualsiasi altro tipo di orologio, che invita lo spettatore a riflettere sulla fugacità del tempo misurato dallo strumento.

In alcuni casi, possiamo trovare una versione estesa dell’espressione, che è: “Tempus fugit, sicut nubes, quasi naves, velut umbra” (Il tempo fugge come una nuvola, come le navi, come un’ombra). Questa seconda citazione non appartiene a Virgilio, ma è un misto di diversi riferimenti al libro di Giobbe dell’Antico Testamento:

Dasoul – Fly Heart

Poco più di un secolo fa, Marcel Duchamp si spinse oltre i confini di ciò che poteva essere considerato arte quando prese un orinatoio, lo ruotò di 90 gradi, lo firmò con lo pseudonimo “R. Mutt” e l’ha inviata alla mostra inaugurale della Society of Independent Artists di New York. L’arte concettuale continua a suscitare l’avversione di alcuni critici d’arte e intellettuali del mondo, eppure molti musei accolgono ed esaltano queste opere come originali e dirompenti.

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La truffa del secolo? Il Kunsten Museum of Modern Art di Aalborg, in Danimarca, non si sarebbe mai aspettato un simile risultato quando ha dato la somma di 80.000 euro a un artista danese per il suo prossimo progetto. Ad Haaning è stato chiesto di ricreare due delle sue opere precedenti: “An average Danish annual income” e “An average Austrian annual income”, esposte per la prima volta nel 2007. Entrambi hanno utilizzato il denaro reale per mostrare i redditi medi dei due Paesi.

Che cosa è successo? Oltre agli 80.000 euro per il suo lavoro, il contratto prevedeva che il museo avrebbe dato ad Haaning altri 6.000 euro per aggiornare l’opera, se necessario. I responsabili dell’istituzione non sapevano più se ridere o piangere. Ma vediamo, quali erano le opere da consegnare? All’epoca della loro esposizione, i pezzi evidenziavano un reddito medio di 328.000 corone, mentre lo stipendio medio austriaco illustrato era di circa 25.000 euro.

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Mónica Naranjo – El Amor Coloca (L’amore suona)

Sembra che l’origine della locuzione tempus fugit sia da ricercare in un verso delle Georgiche, del poeta romano Virgilio (70 a.C. – 19 a.C.): “Sed fugit interea, fugit irreperabile tempus” (“ma fuggi nel frattempo, il tempo fugge irreparabilmente”). Per questo motivo, le frasi che recuperano questa locuzione nei giornali fanno spesso riferimento ai classici:

Inoltre, a causa dell’esplicito riferimento al tempo del tempus fugit, questa espressione latina si trova spesso incisa su meridiane o orologi a pendolo. Si tratta di un’usanza che sembra risalire al Medioevo e che si riflette anche in contesti giornalistici:

Come si può notare in alcuni contesti presentati di seguito, spesso la locuzione latina tempus fugit viene utilizzata come sostantivo. Questa lessicalizzazione può essere interpretata come un sintomo della graduale introduzione dell’espressione nel lessico spagnolo. Per questo motivo, compare già in alcuni dizionari, come Clave, che ne sottolinea la sfaccettatura di cliché letterario: “un cliché letterario che richiama la rapidità con cui passa il tempo e la brevità della vita”. In altre lingue, invece, è registrato nei dizionari come locuzione (in inglese, nell’Oxford English Dictionary, ad esempio), sebbene sia anche comunemente omesso (come nel francese Le Grand Robert o nel Diccionari de la llengua catalana).

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Arrampicarsi e volare

La maggior parte di noi teme cose che sono legittimamente pericolose nella vita: guidare su una strada ghiacciata durante una tempesta invernale, stare sul bordo di un enorme precipizio o incontrare un animale predatore come un serpente o un orso in natura. In altre parole, eventi pericolosi per la vita.

La maggior parte di noi teme cose che sono legittimamente pericolose nella vita: guidare su una strada ghiacciata durante una tempesta invernale, stare sul bordo di un enorme precipizio o incontrare un animale predatore come un serpente o un orso in natura. In altre parole, eventi pericolosi per la vita.

Ma che dire di quelle cose che ci fanno paura ma che non sono realmente pericolose? Per esempio, andare a un grande evento sociale, fare una presentazione a un grande gruppo di persone o salire su un aereo fa sì che il corpo produca ormoni dello stress. Dovremmo fare del nostro meglio per garantire che questa risposta venga attivata il più raramente possibile.